Questa pioggia di maggio
che fa belle le donne*
e rallegra la sete dell’erba
riposando le rondini al nido,
mi regali domani girasoli d’amore
da sfogliare con te lì nel campo
dove il grano depone il suo verde
e si veste dell’oro del sole.
Ho bisogno di spighe mature
a zittire l’insidia dell’ansia
e ciliegie intrecciate ai capelli
a fermare clessidra impazzita.
Non calmare i duetti dei merli
né proporre alle tortore tregua:
ho bisogno di suoni, di note
che addolciscano le burrasche del cuore
e che asciughino le ali bagnate
dei pensieri che volano basso.
Solo così gusteremo in silenzio
il miele del favo ormai colmo
per gioire del canto dei grilli
ingannando il dolore in agguato.
* "La pioggia di maggio fa belle le donne" Proverbio (toscano?)