Titolo | La screanza | ||
Autore | Mauro Macario | ||
Genere | Poesia | ||
Pubblicata il | 01/04/2012 | ||
Visite | 11979 | ||
Editore | Liberodiscrivere® edizioni | ||
Collana | Nuda Poesia N. 36 | ||
ISBN | 9788873883692 | ||
Pagine | 108 | ||
Prezzo Libro | 10,00 € | ![]() |
Per acquistare la versione ebook clicca sul pulsante sottostante
ISBN EBook | 9788873884453 | ||
Prezzo eBook |
4,99 € |
Poesia dunque anche civile nel senso di una ricerca di una moralità altra questa di Macario che ci orienta verso la necessità di un impegno che tanti versi, troppi versi contemporanei sembrano disattendere?
Sicuramente sì ed ecco allora la screanza. Il Grande Dizionario della Lingua Italiana così definisce screanza: “Azione sgarbata, scortese, che rivela maleducazione, inciviltà, rozzezza” e riporta un solo esempio dell’uso della parola, chiaro segno della poca frequentazione di essa nella nostra letteratura. E questo è sicuramente un vantaggio per il libro che fin dal titolo ci intriga.
Ma a chi si riferisce screanza? Al poeta che interviene con il suo piglio volutamente scortese, volutamente sgarbato per aggredire i gangli di una società che come abbiamo detto si muove in un suo circuito da cui sono escluse la pietà, la compassione, la solidarietà? O la screanza appartiene al nostro quotidiano vivere?
VICOLO CIECO
Di media statura
costruito con materiale antisismico
ma fragile alle illusioni
ho avuto in natura sentimenti più grandi del corpo
e non sapendo che farne li ho distribuiti a caso
troppo spesso subendo il fascino dei demeriti
più vedevo la musa contraria fluire in un plasma aurifero
più cercavo una sbronza di sangue
per ammalarmi di un sogno incurabile
e morirne a lungo
tra le rovine di un’esistenza crollata
al settimo grado della scala Rilke
Sarzana, 6-8-2011
Poesia dunque anche civile nel senso di una ricerca di una moralità altra questa di Macario che ci orienta verso la necessità di un impegno che tanti versi, troppi versi contemporanei sembrano disattendere?
Sicuramente sì ed ecco allora la screanza. Il Grande Dizionario della Lingua Italiana così definisce screanza: “Azione sgarbata, scortese, che rivela maleducazione, inciviltà, rozzezza” e riporta un solo esempio dell’uso della parola, chiaro segno della poca frequentazione di essa nella nostra letteratura. E questo è sicuramente un vantaggio per il libro che fin dal titolo ci intriga.
Ma a chi si riferisce screanza? Al poeta che interviene con il suo piglio volutamente scortese, volutamente sgarbato per aggredire i gangli di una società che come abbiamo detto si muove in un suo circuito da cui sono escluse la pietà, la compassione, la solidarietà? O la screanza appartiene al nostro quotidiano vivere?
Non ci sono commenti presenti.