Marco Evangelisti
Per Mare

Titolo Per Mare
Autore Marco Evangelisti
Genere Poesia      
Pubblicata il 14/08/2020
Visite 963
Editore Liberodiscrivere
Collana Spazioautori  N.  3776
ISBN 9788893392167
Pagine 100
Prezzo Libro 12,00 € PayPal
Frecce appena scoccate
molte avide prue
giungono simultanee
penetrando, al colpo di cannone,
l’immaginario confine.
Stridori di tese dolenti ferramenta
urti tra obliqui scafi
grida di eccitati equipaggi
che onde e vento
imparzialmente schiaffeggiano.
 
Liquida immensità 
calamita non resistibile di curiosità umana 
mille volte percorsa 
mai posseduta.
Accoglie rigetta schianta 
ambiziose prue 
che ritte onde schiumanti 
svelano fragili. 
Bacino di eterne lacrime 
di risa, di pianti.
 
 
 
 
Sfinito mi abbandono 
sulla liscia sponda dello scafo, 
aspirando a fondo 
un rugoso rotolo di tabacco.
Tutto è lasco, 
le scotte e il mio pensiero.
Guardo grato i compagni 
e il liquido verde azzurro 
che ci sguscia attorno.
 
 
 
 
Frecce appena scoccate 
molte avide prue 
giungono simultanee 
penetrando, al colpo di cannone, 
l’immaginario confine.
Stridori di tese dolenti ferramenta
urti tra obliqui scafi 
grida di eccitati equipaggi 
che onde e vento 
imparzialmente schiaffeggiano. 
 
 
 
 
Nell’oscurità diafana,
fruscio di carezzevoli onde 
scandisce il silenzio.
La luna 
faro sospeso 
sbianca la distesa superficie 
di un mare dormiente. 
M’incoraggia 
come sguardo di madre 
a pensieri fiduciosi.
Incantato dall’infinito universo,
veglio 
in attesa paziente del rosato tepore
che la ventura alba irradierà,
del profilo nasuto
di un’ambita isola lontana.
 
 
 
 
Grigio e potente 
da lontano sei corso fin qui
rabbioso e schiumante 
a portar scompiglio 
su spiagge fino a ieri accarezzate 
che oggi percuoti senza sosta.
Lanci nell’aria spruzzi di angoscia
provocando l’orgoglio del marinaio 
che a lungo ti fissa 
come si ammira un grosso felino 
in bilico
tra timore 
e voglia di mettersi alla prova.

Frecce appena scoccate
molte avide prue
giungono simultanee
penetrando, al colpo di cannone,
l’immaginario confine.
Stridori di tese dolenti ferramenta
urti tra obliqui scafi
grida di eccitati equipaggi
che onde e vento
imparzialmente schiaffeggiano.
 

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