Titolo | Oltre il velo del reale | ||
Autore | Giancarlo Repetto | ||
Genere | Racconti Brevi | ||
Pubblicata il | 28/04/2021 | ||
Visite | 920 | ||
Editore | Liberodiscrivere® | ||
Collana | Spazioautori N. 3791 | ||
ISBN | 9788893392457 | ||
Pagine | 204 | ||
Prezzo Libro | 15,00 € | ![]() |
ISBN EBook | 9788893392464 |
Ho iniziato a scrivere questi racconti nel marzo del 2020 durante il primo lockdown perché da quel momento ho cominciato a sentirmi all’interno di un’esistenza surreale e mi è venuto spontaneo immaginare delle storie che andassero oltre il velo del reale. Sono cento narrazioni talmente brevi che ciascuna si esaurisce nello spazio di una pagina, nelle quali i personaggi si muovono in spazi vaghi e situazioni enigmatiche. Una prosa essenziale, quasi lirica, che scolpisce le azioni e le emozioni di figure universali in uno stile nitido e chiaro.
Ufficialmente sono morto a Vienna il 26 settembre 1996, in realtà da allora sono tornato a Bucarest dove sono nato sessantanove anni fa e ho vissuto la maggior parte della mia vita. Questa città è la mia seconda pelle, soltanto qua mi sento me stesso perché è qui che mi sono plasmato, è qui che il mio desiderio di onnipotenza ha trovato terreno fertile e si sarebbe realizzato se i fedelissimi di mio padre non ci avessero tradito, se tutti i leader dei paesi comunisti non avessero tradito l’idea. Il comunismo è la religione perfetta, la migliore per dominare masse di stupidi uomini che hanno paura di tutto, che non hanno il coraggio di assumersi la responsabilità del proprio destino e allora è giusto che siano degli schiavi. La paura diventa il loro mantra quotidiano e noi superuomini siamo i nuovi signori della vita e della morte. La mia giovinezza è stata divinamente goduta, ho assaporato il piacere sessuale con le più belle ragazze della Romania, e mi sono compiaciuto della gioia che dona il potere assoluto poiché ero il figlio prediletto degli dei a cui tutti dovevano sottomettersi. Gli storici hanno voluto infangare la nostra epoca. Di me hanno scritto che ero un alcolista e che la Comaneci era stata costretta a diventare la mia amante. Tutte balle! Era la propaganda di chi voleva screditare il regime. Nadia era pazza di me perché ero bello, ero libero, ero un genio della fisica come lei era la miglior ginnasta che sia mai esistita. Oggi sono un uomo stanco, un uomo deluso da questa finta democrazia che non ha il coraggio svelare il suo vero volto. Ci penso io a smascherare questi nuovi politici da seriale televisivo. Farò saltare in aria la casa del popolo, quella che un tempo era la mia casa e che ora è il parlamento, così a Bucarest tornerà la paura.
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