TRITA PROVINCIA un giro di canzoni attorno a un libro
di MAX MANFREDI e IVANO CAPOCCIAMA
Domenica 21 ottobre 2012 19.00 fino a 20.30
Alvito (FR) - Teatro Comunale
TRITA PROVINCIA un giro di canzoni attorno a un libro di MAX MANFREDI e IVANO CAPOCCIAMA con Max Manfredi e la Staffa, Ivano Capocciama, Ilaria Svezia. Regia di Ivano Capocciama.dal libro “Trita provincia” autore Max Manfredi Liberodiscrivere® edizioni
MAX MANFREDI: “Trita Provincia” è il primo libro in prosa che dà alle stampe: una piccola opera insieme lucida e visionaria, un atto d’amore appassionato nei confronti dell’esercizio della scrittura, della sua necessità e della sua vanità. Questa “novella discreta”, composta vent’anni fa per la prima volta, frutto di riscritture continue ma del tutto senza tempo, ostinatamente aliena com’è da ogni moda e da letterari attualismi, trascina il lettore in una ridda di immagini e situazioni, scenografie e sogni ad incastro, tasselli frammentari di mosaici, palinsesti indecifrati, guide oniriche, reperti da mercatino delle pulci, teatri di parrocchia, libri d’ore, bricolage neogotico, cinema di terza visione; tutti raccolti nel fluire vertiginoso e attento di un narrare che è insieme divertito e struggente, capace sì di perdersi e ritrovarsi, ma del tutto svogliato ad uscire dal suo stesso labirinto.
Una prefazione a mo’ di postfazione di Claudio Pozzani
Della sterminata legione di angioli e diaboli che compongono lo spirito e la mente di Manfredi, ce ne sono due, Max e Massimo, che più degli altri sono inquieti e tendono a uscire da lui: il primo attraverso i pori e la gola durante i suoi concerti, il secondo, più sottile e proveniente da abissi più profondi, cercando di trasformarsi in inchiostro e facendosi portar lontano da tappeti volanti di pagine manoscritte.
Del secondo vorrei narrarvi, essendo al cospetto del primo romanzo, pardon, novella discreta… E così, alla fine della lettura del libro o anche solo di una parte (un aspetto importante è che ogni brano della novella può essere autoconclusivo), in fondo all’alambicco della nostra anima, dentro il quale pagina dopo pagina avevamo messo a cuocere porti notturni, ronzìi di vecchie radio, antichi volumi, cinema nebbiosi, ubriachi che dormono, libri sigillati negli abissi marini, chiese e vicoli lerci, rimane una polvere di proiezione con la quale poter almeno pulire i vetri con i quali vediamo fuori e lucidare le scarpe che accompagneranno i nostri nuovi passi e che daranno calci a “sassolini che affondano, affondano tutti”.
Link al libro: http://www.liberodiscrivere.it/biblio/scheda.asp?OpereID=31694
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