Corsari e rinnegati alla caccia di un tesoro nascosto
martedì 27 maggio 2014 alle ore 18
a Palazzo Ducale di Genova nella Sala Camino
presentazione del libro
di Pier Guido Quartero “L’eredità di don Diego”
Una storia tabarchina, tra corsari e rinnegati, alla caccia di un tesoro nascosto
Liberodiscrivere® edizioni
Con questo volume, edito da Liberodiscrivere, Quartero è al secondo volume di una trilogia che si sviluppa sullo sfondo dell’area mediterranea nel corso di due secoli. Tra la metà del ‘500 e la metà del ‘700, infatti, si svolge l’epopea della comunità rivierasca trasferitasi per la pesca del corallo sull’isola di Tabarca e infine insediatasi nelle isole sulcitane, a Carloforte e Calasetta, dove tutt’oggi conserva gli usi e la parlata ligure di un tempo.
http://www.liberodiscrivere.it/biblio/scheda.asp?OpereID=163570
Alla presenza dell'autore interverranno: Michele Olivari - Università di Pisa, Renzo Repetti - Università di Genova, Antonio Marani – presidente Ass. Amici delle ville di Pegli, e Antonello Cassan Liberodiscrivere edizioni. Letture di Riccardo David.
Quartero, fedele alle regole proprie delle rivisitazioni rigorose del passato, anche in un romanzo fa del rispetto dei fatti reali il criterio che gli consente di narrare in modo convincente e vivace anche quegli altri fatti che sono creati dalla sua fantasia. (Michele Olivari)
NEL RISVOLTO: Prosegue, con questo nuovo romanzo di Pier Guido Quartero, la saga della famiglia Pittaluga, iniziata con “L’oro di Tabarca”.
Nel 1632, anno in cui si sviluppa la nostra storia, il Siglo de oro, o “Secolo dei Genovesi”, è al proprio apogeo e la Superba si arricchisce di palazzi e chiese sontuosi, in un momento in cui, nell’antica Repubblica Marinara, fioriscono anche le arti del periodo barocco, con risultati di rilevo particolare nella pittura e nella letteratura.
Nello stesso anno, il tabarchino Giovanni Battista Pittaluga (Baciccìn), discendente di quel Giovanni, che è stato protagonista del romanzo precedente, ritorna nella città della Lanterna, per recuperare un tesoro lasciato in eredità da Diego Prefumo, un antico amico di famiglia. Nel corso di questa avventura, Baciccìn, affiancato dalla sorella Maria e sempre accompagnato dal fido Platone, ha modo di incontrare personaggi diversi: da Osta Morato (rinnegato di origini liguri realmente esistito, poi divenuto Bey di Tunisi) ad uno strano turcomanno, ad una fanciulla che, inevitabilmente, gli ruberà il cuore.
Dopo una serie di peripezie e di colpi di scena, il nostro protagonista non solo coronerà il proprio sogno d’amore ma otterrà, grazie al tesoro conquistato, di partecipare alla installazione della prima tonnara di Tabarca, divenendone il Raìs.
PIER GUIDO QUARTERO, dopo aver pubblicato con Liberodiscrivere “La lettera perduta – Storie di marinai e di mercanti nella Genova del Medio Evo”, e un romanzo noir sui generis, “Trekking a Genova”, in cui ha raccontato il proprio amore per le periferie genovesi, è ritornato al genere del romanzo storico, impegnandosi nella realizzazione di una autentica saga familiare, di cui il presente volume costituisce la seconda parte, sullo sfondo della bicentenaria storia della colonia pegliese a Tabarca che ha poi generato le comunità ligurofone di Carloforte e Calasetta.
INFO: www.liberodiscrivere.it/
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