BRUNO ARCARI L´ULTIMO GUERRIERO A LA SPEZIA

Venerdì 11 luglio 2008 ore 21.00 a La Spezia, Festa dello Sport, Area Expo presentazione del libro “Bruno Arcari l’ultimo guerriero” di Pier C. Torre, Liberodiscrivere® edizioni, con Prefazione di Rino Tommasi.


Interverranno: Bruno Arcari campione mondiale imbattuto dei welters junior, l’autore Pier C. Torre, Alberto Brasca Vicepresidente nazionale Federazione Pugilistica Italiana, Fulvio Andreoni giornalista sportivo, Antonello Cassan editore. Presenta: Enrico Paganini Responsabile settore giovanile Federazione Pugilistica Italiana.
Nel corso della serata saranno proiettati video dei più importanti match sostenuti da Bruno Arcari.


Il Libro:
Arcari - come scrive Rino Tommasi nella prefazione - è stato il miglior pugile italiano di ogni epoca”. Si è ritirato imbattuto e con la cintura di campione del mondo ai fianchi.
Il libro, dallo sviluppo brillante ricco di incroci nei quali i brani sviluppati al passato muovono rapidamente al presente modificando continuamente l’architettura del testo, arricchito dalle foto e dalle cronache di quel diario di vita e di avventura che è Boxe Ring, ne racconta la storia. Una storia che è anche quella di una città, Genova, e di un Paese, l’Italia, alla ricerca di nuove occasioni.
Nato ad Atina il 1/1/942 trasferitosi a Genova giovanissimo, per dodici anni Bruno Arcari incarnerà la vittoria nella categoria dei Welter Jr. offrendo all’uomo comune una seconda vita basata sul principio dello sport.
Diventato Campione d’Italia il 7 dicembre 1966 a Genova, Campione d’Europa il 7 maggio 1968 a Vienna e Campione del Mondo il 31 gennaio 1970 a Roma, ha fatto tre incontri in difesa del titolo italiano, quattro per il titolo europeo, nove per quello mondiale guadagnandosi la Century’s Champ cintura assegnata a chi ha detenuto il titolo mondiale per più di quattro anni consecutivi. Nell’intera storia della boxe solo quattro uomini l’hanno ricevuta. Napoles, Monzon, Alì e... Arcari.
Ha tenuto in mano il cuore degli sportivi italiani ed ha fatto dell’Italia la capitale mondiale dello sport. Due le imprese che lo hanno esaltato. Il match contro Orsolics a Vienna e il secondo con Henrique al Palazzo dello Sport di Genova. Un momento irripetibile questo che vedrà ventinove Paesi collegati e terrà davanti alla televisione l’87% degli italiani, un record che polverizzava quello precedente, che raggiungeva il 70% di audience, detenuto da Italia-Germania del 1970.
Ma l’importanza di Bruno Arcari sconfina dall’ambito puramente sportivo; infatti segna la nascita di uno stile in cui la gloria pesa come un fardello. Questa inclinazione trovò attenzione in diversi ambienti della cultura italiana. Scrittori e intellettuali, fra questi Pasolini e lo scultore Luigi Castiglioni, proporranno la sua concretezza di vita come un valore simbolico alternativo al vuoto delle convenzioni contemporanee.
Per quanto diventato famoso e invincibile Arcari sapeva che il peggior nemico per un uomo è il dubbio. Per questo non riuscendo più a rientrare nei limiti di peso della categoria dei Welter Jr. la sera del 2 settembre 1974 si era deciso a rendere vacante il titolo mondiale.
Dichiarato chiuso il ciclo dell’attività agonistica, Bruno affronta la vita di tutti i giorni con l’identico senso di responsabilità con il quale affrontava gli avversari. Entra a far parte del Consiglio Federale della Federazione Pugilistica, dove dal 2000 è coordinatore del settore professionistico, e affronta due nuovi problemi: il recupero ai percorsi educativi degli studenti a rischio di abbandono e dell’assistenza all’infanzia.
Ma il libro non finisce qui. Si parla ancora del ruolo del pugilato nella società italiana. Il pugilato, con le Lettere classiche ed il gusto per l’uso del marmo nell’estetica, è una delle tre grandi eredità che ci sono giunte dal Mondo Antico. Proprio per questa sua caratteristica storica si configura come un elemento culturale capace di offrire quei modelli di educazione, personale e di posizione, che la nostra società non offre più ai giovani.
Su questa strada di conseguenza può essere ancora portatore di importanti riflessioni per tutti. Lo sviluppo del pugilato è dunque una questione concreta e non teorica. Una questione nazionale e non periferica. Come per la storia di Arcari. Perché se un uomo solo non rappresenta tutto un movimento può esserne la sintesi. Stando in questo modo le cose non stupisce che, in conclusione, riferendosi a se stesso Arcari così si descriva:“ Io sono Bruno. Voglio essere Bruno. Non il campione.”
B. R.

Le recensioni
Bruno Arcari l’ultimo guerriero è il più bel libro sul pugilato scritto in Italia”
Alberto Brasca La Repubblica


”La storia leggendaria di un uomo semplice. Un libro-simbolo della letteratura di ispirazione boxistica” - Gualtiero Becchetti Boxe Ring

“Leggendo questo splendido romanzo di vita vissuta, dentro e fuori dal ring, capirai molte cose e ti sentirai più forte. Nell’animo e nel corpo”.  - Giuliano Orlando Il Resto del Carlino

Info tecniche sul libro:
Autore: Pier Cristiano Torre; Titolo: Bruno Arcari l’ultimo guerriero; Genere: Sport; Collana: Costume e Società - 2; ISBN 978-88-7388-146-9; Pagine: 264; Prezzo: 15,00 Euro; il libro contiene più di 40 fotografie.

Per richiedere informazioni:
Antonello Cassan editore: e- mail: acassan@liberodiscrivere.it - tel 335.6900225
Liberodiscrivere® edizioni G.T. Via Invrea 38 rosso 16129 Genovat
tel  010 540464  fax 010 86324.11 - info@liberodiscrivere.it

 

BRUNO ARCARI CON L'AUTORE PIER C. TORRE

BRUNO ARCARI CON L'AUTORE PIER C. TORRE

 

FRANCO FALCINELLI

 

 

 

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