Concerto di Vittorio De Scalzi a Ponte in Fiore
Venerdì 24 aprile ore 21,00
Cinema Teatro Vittoria Ponte in Valtellina Sondrio
Concerto “Il suonatore Jones” di Vittorio De Scalzi, (New Trolls) e la sua Band: Edmondo Romano, Marco Fadda. Testi di Fabrizio De André e Riccardo Mannerini. A cura della Biblioteca Comunale “Libero Della Briotta”
in collaborazione con Liberodiscrivere®edizioni
(Ingresso € 10,00 Studenti € 7,00)
Vittorio De Scalzi, porta a Ponte in Valtellina durante la manifestazione “Ponte in Fiore” la sua esperienza musicale maturata con Fabrizio De Andrè e Riccardo Mannerini denominandola “Il Suonatore Jones”. Jones è il personaggio creato da Edgar Lee Masters nella “Antologia di Spoon River”, immortalato da Faber, nell’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, L.P. al quale Vittorio ha collaborato attivamente.
Fabrizio De André parla di Riccardo Mannerini, un video del 1968 su YouTube:
[…] E’ la continua ricerca per far compenetrare musica e poesia, connessa alla voglia di rinnovamento nell’ambito della canzone d’autore, che portò Fabrizio de Andrè e Riccardo Mannerini a praticare un laboratorio di idee in cui attuarono una sperimentazione che nel 1967 consentirà di realizzare Senza orario senza bandiera e che verrà inciso l’anno successivo dai New Trolls un gruppo tra i più originali e apprezzati d’allora tanto che nel 1966 avevano fatto addirittura da supporter al tour italiano dei Rolling Stones. I brani musicali di questo storico album - che scavano a fondo dentro la natura umana per dimostrarci che questa, sebbene all’apparenza possa sembrarci semplice, in realtà è molto complessa - furono interamente composti nella casa di Mannerini, quasi fosse una studio di registrazione, da Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo che idearono un ritmo trascinante, ricco di colori, per dare maggior vitalità alla variegata galleria dei personaggi raccontati. Per questa opera Fabrizio, oltre a scrivere autonomamente alcuni testi, scelse assieme a Riccardo le sue liriche che più erano congeniali allo spirito del lavoro e che divennero brani musicalmente congiunti da intermezzi d’orchestra realizzati da Gian Piero Reverberi.
[…] All’uscita Senza orario senza bandiera fu un successo straordinario, un successo per tutti, anche per Riccardo Mannerini che poté così vivere il periodo più felice della sua tormentata vita artistica e privata. La celeberrima “Cantico dei drogati”, da considerarsi l’apice del sodalizio amicale e artistico di Frabrizio e Riccardo e che sarebbe stata inserita in Tutti morimmo a stento concept album registrato nell’agosto del 1968 e pubblicato l’anno successivo. Su questo testo De Andrè era intervenuto con forza in quanto non gli bastava compenetrare musicalmente i versi di Mannerini ma aveva bisogno di farli parlare anche attraverso la sua voce in quanto ben conosceva la maledizione della dipendenza dall’alcool.
Per Info: La Pianola via Cesare Battisti Sondrio 0342 219515; Natale 347 7709717 - Claudio 335 6841824
Ponte in fiore:
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Vittorio De Scalzi è un artista che ha lasciato un segno importante nel panorama musicale italiano e continua a farlo.
Nasce musicalmente negli anni sessanta e, dopo le prime esperienze discografiche da solista, fonda i New Trolls e getta le basi per una lunga carriera dettata dall’originalità dei brani. Insieme ai suoi compagni apre i concerti della tournèe italiana dei Rolling Stones e suona in session, rimaste negli annali con artisti internazionali del calibro di Steevie Wonder.
Contemporaneamente si impegna nel lavoro di ricerca sulla musica popolare genovese. scrivendo in quegli anni canzoni dialettali che fanno tutt’ora parte del patrimonio culturale e popolare della sua amata Genova. Amico di Fabrizio De Andrè collabora con lui in diverse occasioni per album come “Senza orario Senza bandiera” da poesie del poeta genovese Riccardo Mannerini primo esperimento di “concept album” italiano, “Non all’amore non al denaro né al cielo”, la famosa Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master e altre chicche come la canzone dei New Trolls “Faccia di cane”. In collaborazione con Sergio Bardotti e il maestro Luis Bacalov contribuisce alla nascita del famoso “Concerto grosso per i New Trolls”, una geniale fusione fra la musica Rock e la musica Classica, un disco che venderà negli anni oltre un milione di copie.
Vittorio De Scalzi è autore di tutte le canzoni dei New Trolls da “Visioni”, “Una miniera”, … a “Quella carezza della sera”. Ha scritto canzoni per Mina e Ornella Vanoni. Tra i brani scritti per altri interpreti, spicca “Tutti i brividi del mondo “ composta per Anna Oxa.
Nella sua lunga carriera, è presente a ben otto Festival di S. Remo; Vorremmo sottolineare la partecipazione del 1996, in coppia con Umberto Bindi, dove De Scalzi, con i New Trolls, interpreta la canzone “Letti” di cui è autore insieme con Renato Zero e lo stesso Bindi.
Alla fine del 2006 si è finalmente ritrovato con Nico Di Palo dando nuova vita alla “Leggenda New Trolls” facendo nascere cosi la terza puntata del Concerto Grosso intitolata ”The seven seasons” con testi in inglese di Shel Shapiro e un meraviglioso cofanetto rosso( CD+ DVD) registrato dal vivo a Trieste in piazza Unità d’Italia davanti a ventimila persone ,con un’orchestra di musica classica e una cantante lirica. Un lavoro che mette insieme in un unico spettacolo i tre “Concerti Grossi” il cui titolo è ”Trilogy live”.
Ma le due anime apparentemente in contrasto di De Scalzi non potevano fermarsi qui e il cantautore Genovese che è sempre stato in lui ha generato un CD pieno di suoni fortemente mediterranei e cantato nella lingua della sua terra intitolato “Mandilli”
Riccardo Mannerini
«La vita è come una bella donna infedele, finché te la senti, fottila, poi buttala via»
(R.Mannerini)
Riccardo Mannerini (Genova, 28 ottobre 1927 – 26 marzo 1980) è stato un poeta italiano. Fu amico del cantante e poeta Fabrizio De André (con cui collaborò a lungo), oltre che di Luigi Tenco, Vittorio De Scalzi e dei New Trolls: una cerchia di amici con cui Riccardo condivise momenti importanti della sua vita.
Indice
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Biografia
La madre violinista, il padre militare di carriera, ultimo figlio di un'agiata famiglia napoletana, nel 1943 resta orfano di padre; nel 1944 viene reclutato dai tedeschi come operaio e costretto a lavorare alla Todd, una fabbrica di ricambi d'armamento. Conosce un operaio libertario che lo inizia al pensiero anarchico; di comune accordo, boicottano i pezzi durante la lavorazione. Nel dopoguerra si iscrive a medicina ma ben presto abbandona gli studi per ragioni economiche, continuerà tuttavia a frequentare l'ambiente medico e universitario dove si era fatto molti amici.
Lavora saltuariamente e conduce una vita disordinata e frenetica: è insoddisfatto di tutto e di tutti; gli capita a volte di essere senza risorse e costretto a dormire nella barca d'un amico pescatore.Si imbarca e inizia a girare il mondo: Stati Uniti, Canada, America Centrale. Nei tempi morti della navigazione prende degli appunti di viaggio su quaderni e taccuini.A seguito di un attentato dimostrativo contro il Consolato spagnolo si vede rifiutato il visto di entrata negli USA. Mannerini sceglie di navigare con le bananiere e conosce l'Africa Orientale. Durante una sosta fra due imbarchi, un amico, o forse un' amica, sfogliati i quaderni che continua a riempire, gli fa notare che le sue osservazioni sono anche poesie e lo incoraggia a inviarle a riviste e concorsi. Comincia a usare questa sua capacità anche per fare colpo sulle donne, regala poesie agli amici che gliele chiedono e naturalmente non le firma: per lui scrivere è un gioco. Durante un viaggio, per un'avaria in sala macchine, la fuoriuscita di vapore dai tubi rotti gli ustiona gli occhi che rimangono danneggiati in modo irreversibile. Quasi cieco, reagisce alla disgrazia impegnando le sue capacità nel sociale in molteplici iniziative, come un tentativo di socio terapia troppo in anticipo sui tempi; l'appoggio ai pescatori della Foce perché non perdano l'approdo e la spiaggia; l'interessamento per il comandante Enrico e tutto il corpo dei Vigili del fuoco per l'arricchimento del parco elicotteri; in memoria di una cara amica morta giovanissima di embolia, lancia un premio letterario al quale presiede il professor Della Corte, Docente di Lettere Antiche dell'Università di Genova; fonda la società Misci e Liberi (Poveri e Liberi) che sponsorizza incontri, raid, esibizioni sportive, una tessera era stata consegnata perfino a Mike Bongiorno.
La collaborazione con De André
«Riccardo Mannerini era un altro mio grande amico. Era quasi cieco perché quando navigava su una nave dei Costa una caldaia gli era esplosa in faccia. È morto suicida, molti anni dopo, senza mai ricevere alcun indennizzo. Ha avuto brutte storie con la giustizia perché era un autentico libertario, e così quando qualche ricercato bussava alla sua porta lui lo nascondeva in casa sua. E magari gli curava le ferite e gli estraeva i proiettili che aveva in corpo. Abbiamo scritto insieme il Cantico dei Drogati, che per me, che ero totalmente dipendente dall'alcool, ebbe un valore liberatorio, catartico. Però il testo non mi spaventava, anzi, ne ero compiaciuto. È una reazione frequente tra i drogati quella di compiacersi del fatto di drogarsi. Io mi compiacevo di bere, anche perché grazie all'alcool la fantasia viaggiava sbrigliatissima. Mannerini mi ha insegnato che essere intelligenti non significa tanto accumulare nozioni, quanto selezionarle una volta accumulate, cercando di separare quelle utili da quelle disutili. Questa capacità di analisi, di osservazione, praticamente l'ho imparata da lui. Mi ha anche influenzato a livello politico, rafforzando delle idee che già avevo. sicuramente è stata una delle figure più importanti della mia vita.» (Fabrizio De André, 1992)
Poi l'inizio della collaborazione con Fabrizio De André: l'amicizia che già li univa si fa più stretta e intensa e, durante l'adattamento dei testi di Riccardo alla musica, si instaura una frequentazione che è quasi convivenza.
Riccardo scrive "EROINA" che diventa Il Cantico dei Drogati per mano di Fabrizio De André, nonché il brano di apertura di Tutti morimmo a stento.
Due persone dotate di forte temperamento e carattere, due affascinanti, indomabili, insopportabili artisti: quando iniziano le discussioni, le prime divergenze, è in pratica inevitabile lo scontro, il rifiuto, l'allontanamento, per fortuna senza orecchie mozzate. Riccardo soffre molto per la perdita dell'amico, ma quando Fabrizio lo viene a cercare, si nega: uscito da una lunga malattia che lo ha definitivamente reso cieco, forse non si sente di ricominciare una collaborazione stimolante ma faticosa. Pur circondato da amici, gratificato da riconoscimenti, non riesce ad uscire dalla depressione e si rinchiude sempre più in un suo castello senza finestre, tappezzato di idee ossessive.
"Ballata per un ferroviere"
È il 1970, sono anni caldi, l'anarchico Giuseppe Pinelli muore in circostanze misteriose, Mannerini scrive su questo tema il testo di un brano musicale, "Ballata per un ferroviere".
Il testo della canzone suscita scalpore: le radio e la televisione si rifiutano di mettere in onda il pezzo.
Recita, fra l'altro, il testo:
Un ferroviere era quel tale che per morire scelse Natale. Da una finestra entrò nella storia che parla di fame, non certo di gloria. ...
All'alba non muore soltanto la notte, muore anche l'uomo e il suo divenire, e il sangue caldo che bagna il selciato è un discorso appena iniziato. ...
Ma quando la sorte è puntigliosa arriva la morte in forma curiosa che gli procura, umano aeroplano un volo notturno da un quarto piano e lo riduce in quattro e quattr'otto in un mucchio di cenci, di ossa un fagotto. ...
"Signore io sono Irish"
La lirica di Irish rappresenta una caratteristica saliente del pensiero di Mannerini: la ragione come unico approccio dell'uomo all'indagine in senso lato.
Riccardo è agnostico, cioè si attiene ad una sospensione di giudizio, al contrario degli atei per cui il giudizio è già stato emesso: Dio non esiste.
Parlerei, quindi, di “sospensione di giudizio” che Irish manifesta nei confronti della sua esistenza terrena, in altre parole professa a gran voce l’essere agnostico. Gioisce delle bellezze della creazione (il prato, le labbra di Esther) ma in modo ragionato e indagatore, come ogni buon agnostico.
Un concetto in equilibrio tra ragione e fede, un perfetto equilibrio che impregna il brano dall’inizio alla fine, un equilibrio che dura da 40 anni senza invecchiare.
Come a dire che il seme del successo di un testo è all’interno dell’opera stessa.
L’opera discografica Senza orario senza bandiera che ha visto il contributo di un giovane Fabrizio De André, dei giovanissimi New Trolls e di un Maestro quale Gian Piero Reverberi, è un lungo, infinito sodalizio di pensiero con chi ascolta: il messaggio è contenuto nell’opera, è profondo e merita di essere sviscerato ad ogni livello, le cose belle hanno sempre più di un solo significato.
Gli occhi di Mannerini raccontano di un mondo che il poeta non vuole possedere in senso materiale, Mannerini si vuole impregnare degli umori umani lasciando volutamente una distanza tra la sua sete di conoscenza e tutto il resto del mondo che lo circonda.
La delega ultima: "Irish inforcherà la bicicletta solo all'ultimo, solo quando la ragione non sarà più presente, solo allora ci sarà una ragione per abbandonare la ragione..."
La genesi dell'opera (1955-1968) passa attraverso diversi documenti, per sfociare nel testo in metrica che si ritrova nel concept album Senza orario senza bandiera dei New Trolls con la firma di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi. Nel 1980 Mannerini si toglie la vita.
Novembre 2007 Antonella Ruggiero firma il CD Genova la Superba, tra i brani ritroviamo "Ho veduto" e "Andrò ancora", brani di "Senza orario senza bandiera".